Eccomi qua…
Il mio nome è Leonardo Ambrosini e sono nato a Bolzano nel 1974 dove ho vissuto fino alla maggiore età.
La mia principale passione è sempre stata la musica, ma nonostante io sia un clarinettista di discreta bravura diplomato in un prestigioso conservatorio musicale, non ho ancora trovato la mia orchestra; od almeno una che mi dia da mangiare a sazietà.
Già, la mia indole è quella del solista!
Da diversi anni vivo a San Lorenzo Nuovo (VT), un tranquillo paesino laziale che non offre opportunità a nessuno, figuriamoci a chi è esigente.
Ascolto musica di ogni genere, dall'Heavy metal più duro alla lirica, al blues, alla disco music con cui mi guadagno qualche pagnotta nel ruolo di “disc jokey ormai fuori moda che usa ancora i dischi in vinile”.
Quando mi capita sono anche muratore, imbianchino, idraulico caldaista, nonché autista di autocarri.
Come dicono dalle mie parti: “Non trovo pace!”
Nel '96 incido insieme alla mia band “Entropia” un demo dal titolo “Quello che non ho” , ma per evitare una truffa discografica non viene mai pubblicato (ne esistono soltanto 100 copie), e rinunciamo alla partecipazione al “San Remo giovani” soprattutto per insufficienza di fondi.
Nel '98 ottengo tramite borsa di studio il diploma di “D.J. ed intrattenitore” presso il C.E.T. di Mogol, a Toscolano Umbro, dove vivo per 4 mesi in collegio.
Proseguo in quel periodo, e del resto sussistono, la mia passione per la radiofrequenza in banda cittadina e VHF, per la fotografia manuale a posa , il disegno a mano libera in bianco e nero, la scrittura, e un nuovo stimolo che non riesco a spiegarmi.
Casualmente nel mese di gennaio 2002 trovo infatti nel magazzino una vecchia sgorbia mai usata, eredità del mio scomparso nonno falegname.
L'appoggio su di un vecchio scalino di faggio, e magicamente ne esce fuori un lavoro valido.
All'improvviso, istintivamente la mia tecnica si evolve e lavorando anche per 15 ore consecutive si materializza in ombre sul legno.
Oggi con qualche scalpello in più, un martello che mi sono fatto appositamente e nessuno che mi possa influenzare, proseguo nell'esplorazione della manualità applicata al legno;
la mia personale tecnica dell'intaglio, in momenti particolarmente ispirati genera qualcosa che credo assomigli lontanamente a ciò che viene definito “arte”.
